Venerdì scorso, il 5 febbraio è stata la giornata dei Calzini Spaiati, l’obiettivo è semplicemente indossare un calzino diverso dall’altro e trascorre così l’intera giornata; purtroppo non l’ho fatto perché ho scoperto la cosa quando ero già in viaggio in macchina (venerdì la Lombardia era gialla), dalla radio. 

Al di là di questa particolare modalità dietro ai calzini spaiati c’è una cosa molto importante, la diversità, o meglio, educare alla diversità, giocando con i calzini, e il gioco è una cosa seria e anche il messaggio che si vuole portare.  

Viviamo in un mondo globalizzato, connesso, dove l’accesso all’informazione ed ai contenuti è possibile solo con l’uso di un dito eppure ci facciamo fermare, impaurire, sorprendere dalla diversità.

Ognuno di noi è diverso da qualsiasi altro se vogliamo ben vedere però ci sono alcuni aspetti in cui le differenze sono ancora molto lontano dall’essere accolte e parlo, ad esempio, di quelle di genere, di razza, di tendenze sessuali, le disabilità, ecc.

Ho scelto di occuparmi di Innovazione Sociale e ogni giorno conosco e imparo cose nuove, di come si può fare innovazione sociale, di cose che persone e aziende hanno già fatto ed anche argomenti che rientrano in questo campo e uno di questi è la diversità o meglio l’inclusione – a me piace di più definirla nella declinazione positiva. 

Diciamo che per innovazione sociale intendo un’azione ad impatto positivo per le persone e per il mondo e quando si parla di Innovazione Sociale e/o di sostenibilità diventa difficile non pensare anche alle diversità o inclusione;

non voglio trattare l’argomento da un punto di vista tecnico normativo, non è il mio campo, voglio però trattarlo dal punto di vista dell’Innovazione Sociale, cioè, come ho detto prima, dal fare azioni ad impatto positivo ed allora in quest’ottica diventa importante la cultura, intesa come “l’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lo studio e l’esperienza, rielaborandole peraltro con un personale e profondo ripensamento così da convertire le nozioni da semplice erudizione in elemento costitutivo della sua personalità morale, della sua spiritualità e del suo gusto estetico, e, in breve, nella consapevolezza di sé e del proprio mondo” (definizione dal vocabolario Treccani on line)

la cultura che è importante che sviluppiamo è, secondo me, quella creativa, quella della sperimentazione, della ricerca di soluzioni e idee nuove anche e soprattutto rompendo gli schemi predefiniti.

In questa logica i calzini spaiatisaranno solo un modo nuovo di portare calze e scarpe, o forse anche di comunicare, o forse anche di relazionarsi e di fare progetti nuovi, non lo sappiamo con certezza, certo è che l’unico modo per saperlo è provare.

Laddove per innovazione sociale intendiamo un’azione ad impatto positivo allora occuparsi di inclusione e pensare ad un’azienda ed in generale un’organizzazione inclusiva, innovativa e creatrice di idee ed opportunità significa anche creare futuro all’azienda stessa, significa creare un modello di business ed un’organizzazione flessibili ed accoglienti, significa fare qualcosa ad impatto positivo, significa anche indossare i calzini spaiati. 

Ivan Foina – Ideatore e Innovartiere per Bollino Etico Sociale