risorsa e competenza necessaria
Mi piace tantissimo osservare le persone, nei loro comportamenti, nei loro atteggiamenti…..
Lo faccio tutte le volte che posso, a volte anche passando per quello che non si fa i fatti suoi, ma a me piace davvero tantissimo osservare le persone;
le osservo con l’obiettivo di capire come si comportano, come si muovono, come si relazionano con le altre persone, come sono centrate nel mondo.
L’altro giorno sono andato a fare la spesa e questo momento di emergenza sanitaria che stiamo vivendo anche la spesa è effettivamente una situazione molto particolare, coda per entrare al supermercato, mascherina guanti, paratie davanti alle casse, ecc..
Ed in coda al supermercato, in questa nuova situazione surreale, ho osservato le persone;
ho maturato la convinzione che una delle competenze che come persone, imprenditori, lavoratori e professionisti abbiamo la necessità di acquisire e migliorare è la capacità di adattamento, dove per capacità intendo abilità, attitudine che una persona ha di intendere o di fare qualche cosa, di svolgere una funzione, di riuscire nella realizzazione di un compito e per adattamento intendo la relazione che l’individuo istituisce con l’ambiente in cui agisce e opera, così da riuscire ad ottenere la soddisfazione dei proprî bisogni fisici e sociali.
Credo fermamente che la capacità di adattamento sia una soft skill importante e da sviluppare.
(Con Soft Skills si intendono capacità di stampo cognitivo relazionale e comunicativo, che differiscono dalle competenze e capacità tecniche legate a specifiche mansioni o ruoli).
Viviamo in una società liquida, ovvero una “Concezione sociologica che considera l’esperienza individuale e le relazioni sociali segnate da caratteristiche e strutture che si vanno decomponendo e ricomponendo rapidamente, in modo vacillante e incerto, fluido e volatile” (rif. Vocabolario Treccani) ed anche noi, abitanti di questa società abbiamo bisogno di essere liquidi, di adattarci velocemente a tutto ciò che cambia.
La capacità di adattamento (veloce) passa sicuramente dall’apertura al cambiamento, dal pensare di lasciare le proprie abitudini, le proprie certezze e cambiarle, anche solo un pochino.
Probabilmente questa attitudine al cambiamento qualcuno ce l’ha più sviluppata di altri, per qualcuno cambiare è la normalità, è adrenalina, per qualcuno invece è quasi come una disgrazia e posso capire, siamo tutti diversi – credo in ogni caso che sia una capacità di sviluppare, anche solo per piccolissimi cambiamenti.
Ma come si fa a sviluppare o migliorare la capacità di adattamento?
A questa domanda posso solo rispondere con il mio punto di vista, e dico che, ad esempio, una delle risposte sta nella cultura della sperimentazione, l’orientamento filosofico alla prova, all’evoluzione ed al miglioramento con il fine di evolvere e diventare sempre più efficace.
Un’altra idea sta nella lettura, nello studio; leggere testi, libri, blog, post di argomenti, di autori che possano in qualche modo darci una mano a vedere che le cose si possono fare in modi diversi.
E poi credo che un’altra possibilità stia nell’allenamento, nel provare a fare finchè non diventa un’abitudine; si può iniziare a cambiare le piccole cose, ad esempio i biscotti a colazione, mettersi le calze prima dalla sinistra e poi dalla destra o viceversa, prima la camicia delle calze, ecc. insomma, cose piccole, banali che se anche il risultato non è buona hanno davvero un impatto minimale sulla giornata e sulla vita.
Credo che l’allenamento sia veramente fondamentale anche perché la capacità di adattamento è una competenza allenabile cioè di cui possiamo in qualche modo controllarne a gestirne il miglioramento, attraverso appunto l’allenamento (cioè il continuare a provarci).
Anche le aziende, che sono un insieme di persone, è opportuno che sviluppino la capacità di adattamento, i mercati sono molto veloci, le esigenze cambiano alla svelta, la tecnologia è sempre più presente, la sostenibilità diventa un must, essere attenti e rispondere velocemente a queste nuove regole del gioco è più che mai essenziale.
Le aziende dovrebbero incorporare nei loro processi la gestione strategica dell’innovazione, non tanto tecnologica, quella caso mai potrà diventare un mezzo, ma quella di idee, pensiero; come dico spesso innovazione, per me, è fare qualcosa che migliora la situazione di partenza.
Ed è importante che questo fare qualcosa abbia un impatto positivo su chi lo fa (azienda, imprenditore) che lo riceve (persone) e ambiente in cui opera l’organizzazione così che l’innovazione possa essere innovazione sociale!
Le aziende dovrebbero pensare a come fare quello che fanno in modo diverso, al di la del particolare momento che stiamo vivendo, ma in generale, sono convinto che nelle tantissime attività che vengono svolte all’interno delle aziende e delle organizzazioni qualcosa che si può fare in modo diverso ci sia e questo processo di analisi e innovazione dovrebbe essere continuamente ripetuto, anche questo è capacità di adattamento.
Ivan Foina – Ideatore e Innovartiere per Bollino Etico Sociale