Ho ripreso in mano il libro di Taleb è l’ho riletto nell’ultimo periodo, confesso che la prima volta che l’avevo letto, qualche anno non avevo capito molto, c’erano tante cose che non mi erano chiare; sono tornato a vedere il libro grazie a @paolotorregrossa che ne ha parlato ad un evento e sono rimato molto colpito nel vedere che Taleb parla dell’antifragilità dell’etica (altra cosa che mi era sfuggita alla prima lettura – ndr).
Partiamo con ordine, prima di tutto cerchiamo di condividere cosa sia antifragile: “certe cose traggono vantaggio dagli scossoni, prosperano e crescono quando sono esposte alla volatilità, al caso, al disordine e ai fattori di stress e amano l’avventura il rischio è l’incertezza; l’anti fragilità va al di là della resilienza e della robustezza: ciò che è resiliente resiste agli shock e rimane identico a se stesso l’antifragile migliora; questa qualità è alla base di tutto ciò che muta nel tempo l’evoluzione della cultura, le idee la rivoluzione in sistemi politici l’innovazione tecnologica il successo culturale ed economico, la sopravvivenza delle aziende, le buone ricette……. qualunque cosa attragga più vantaggi che svantaggi dagli eventi casuali o da alcuni shock e antifragile in contrario è fragile.”
Secondo quanto descritto è antifragile ciò che ha la capacità di beneficiare, evolvendo, dalle situazioni complesse, volatili, dai cambiamenti rapidi (permettetemi qualche libera interpretazione).
Come dicevo, Taleb parla dall’antifragilità dell’etica ed anche qui permettetemi qualche libera interpretazione: scegliere e mantenere un’etica permette di beneficiare, evolvendo, dalle situazioni complesse, volatili, dai cambiamenti rapidi, perché alla base ci sono principi e valori.
Prima di andare avanti condivido che per etica intendo i comportamenti che scelgo di adottare rispetto ai miei valori (In senso più ampio, complesso di norme morali e di costume che identificano un preciso comportamento nella vita di relazione – rif. Vocabolario Treccani on line ultima consultazione 02/02/22).
Scegliere di adottare un comportamento etico, così come l’abbiamo appena descritto, è una scelta di responsabilità personale prima di tutto e collettiva in secondo luogo.
È da qualche anno che dico che uno dei nostri compiti di essere umani è quello di fare delle azioni positive e di beneficio per le persone e per il pianeta; non so se ci credete me non tutti sono d’accordo con me….
Scegliere di fare azioni positive a volte può essere più complicato di quello che si pensa perché, spesso, le situazioni che ti si presentano davanti sono complesse, inaspettate, difficili da leggere ed è anche facile prendere la via più breve, quella del: ho sempre fatto così, oppure la sua alternativa: fanno tutti così
Sicuramente è una strada ma dove va a finire?
Decidere di fare in un altro modo significa anche prendersi dei rischi, personali, professionali ed esporsi in prima persona, significa anche assumersi la responsabilità del fare anche se citando ancora Taleb oggi ci sono tanti personaggi che evitano di assumere rischi.
Prendersi rischi significa anche fare Innovazione (cioè fare qualcosa di diverso da prima), andare a esplorare territori nuovi, diversi, cosa che l’essere umano ha sempre, sempre fatto nella sua storia! Se così non fosse oggi vivremmo ancora nelle caverne mezzi nudi, al freddo e mangiando quello che si trova…. e se oggi siamo qui è perché qualcuno a un certo punto ha corso dei rischi per noi
Oggi, secondo me, siamo nel tempo dell’Innovazione Sociale, quella che unisce lo scopo al profitto, quella che si traduce nell’essere l’esempio del mondo che vorremmo abitare, quella dell’etica!
Prendo ancora in prestito un pezzo di Taleb riguardo all’etica:
- fragile è un sistema in cui non ci si mette in gioco
- robusto è un sistema in cui ci si mette in gioco
- antifragile è un sistema in cui ci si mette l’anima
un sistema in cui ci si mette l’anima è quello che raccontavo poco fa, quello in cui mi impegno e mi prendo la responsabilità degli impatti delle azioni che faccio o che non faccio – alcuni artisti alcuni lavoratori autonomi alcuni imprenditori innovatori si mettono in gioco per il bene altrui cioè mettendoci l’anima;
come scriveva Molière: “Non è solo per quello che facciamo che siamo ritenuti responsabili ma anche per quello che non facciamo” e per questo abbiamo la possibilità di operare ogni giorno senza lasciare nulla di intentato.
È il tempo per compiere un salto di qualità verso il sistema valoriale delle persone e su quello impostare le nostre scelte. In questo contesto è ancora più necessario comprendere e operare affinché la competizione lasci spazio alla condivisione, la logica del profitto auspicabile e necessaria si unisca a uno scopo superiore, e il benessere collettivo includa la valorizzazione delle persone e dei loro talenti.
Nella persona che basa le proprie azioni sui valori e sull’etica non c’è alcuna separazione tra ciò che dice e lo stile di vita che adotta, è una persona antifragile.
L’innovazione è amante del disordine, l’etica è antifragile e questo è il tempo di unire lo scopo al profitto, di essere esempi del mondo che vorremmo abitare, di integrare l’innovazione sociale del proprio fare!
Ivan Foina – InnovArtiere per Bollino Etico Sociale
Nel corso del testo le frasi in corsi sono riprese dal libro Antifragile – Nicolas Nassim Taleb – Il Saggiatore – Milano – 2013
Nel testo sono inoltre riporate alcune frasi prese dal libro L’Innovazione è come l’Amore – Ivan Foina – Top Player – Cagliari – 2021